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Un veterano fuori dagli schemi di oggi: la scheda di Luca Rossettini

Il 34enne è all’undicesima stagione di Serie A dopo le militanze con Siena, Cagliari, Torino, Bologna, Genoa e Chievo.

Il nuovo difensore del Lecce è Luca Rossettini. Il 34enne risponde al profilo del “centrale esperto” tracciato da Saverio Sticchi Damiani insieme al desiderio di un giovane di prospettiva. La trattativa è stata tortuosa. Inizialmente si parlava di rimostranze del Lecce all’iniziale richiesta di un biennale, ma……In scadenza con il Genoa nel giugno 2020, ha raccolto 274 presenze in dieci anni disputati in Serie A.

TUTTO IN POCHE ORE. Rossettini, padovano, è protagonista di una particolare ascesa nel grande calcio. Nel 2007, a 22 anni, militava nel “suo” Padova in Serie C. Andrea Mandorlini, allora tecnico biancoscudato, stima molto il centrale tanto da promettergli la fascia di capitano della squadra. Nell’estate però succede lo stravolgimento. Mandorlini va ad allenare il Siena in Serie A e tra i prescelti c’è lui, il ragazzo che sì prometteva bene ma che non aveva ancora lasciato la facoltà d’ingegneria.

DECISIONE. La decisione è difficile, ma la sfida va presa al volo. La stagione positiva non poteva essere buttata al vento. In più, a complicare la decisione, il Padova gli propone la fascia di capitano per davvero. Rossettini tentenna ma alla fine vola nella massima serie, lontano da amici e affetti per la prima volta e neanche l’esonero di Mandorlini, sostituito da Mario Beretta, rompe il sogno, 26 presenze e 2 assist per un calciatore che proveniva dalla Serie C sono tanta roba.

NELLA CITTA’ DEL PALIO. A Siena, Rossettini rimarrà per 4 anni, centrando due salvezze. Dopo la retrocessione in B, Antonio Conte, che lo convocherà in Nazionale in occasione di Italia-Albania del novembre 2014, si esprime favorevolmente per la sua conferma e sarà uno degli eroi del ritorno nella massima serie, disputata ancora con la casacca senese e Giuseppe Sannino al posto di Conte passato alla Juventus. Quell’anno, il 26 febbraio 2012 in Siena-Palermo 4-1, arriva anche il primo gol in A: destro vincente su punizione di Franco Brienza.

CAGLIARI. La tappa successiva è il Cagliari, dove le stagioni collezionate saranno tre. Massimo Ficcadenti, presto sostituito da Ivo Pulga, costruisce la coppia centrale Rossettini-Astori, cerniera titolare dei sardi, e per il veneto è la quarta stagione da titolare in A. Il Cagliari conclude undicesimo a metà classifica senza nessun patema da bassa classifica. Davide Astori diventa capitano dei sardi e la coppia si ripete anche con Diego Lopez. Il rendimento s’abbassa ma il quindicesimo posto finale sorride ai rossoblù.

AMICO ASTORI. L’estate 2014 porta Astori alla Fiorentina e la leadership della retroguardia passa a lui. Con Zdenek Zeman dietro si soffre e il campionato 2014/2015 non si conclude con l’happy ending. Gianluca Festa non riesce a raddrizzare la situazione e il Cagliari retrocede. Rossettini raccoglierà la fascia di capitano dell’amico Davide Astori nelle due ultime gare contro Cesena e Udinese, vittorie risultate inutili per la permanenza. Resta l’aver raggiunto il bottino massimo di tre reti in un torneo: due contro la Juventus (vittima preferita) e una al Sassuolo

AL DALL’ARA. Il Bologna si assicura le prestazioni di Rossettini nella stagione 2015/2016 e lo posiziona da jolly nel quartetto difensivo. Diventa vicecapitano felsineo dietro a Gastaldello e si disimpegna da centrale e terzino destro. Curiosamente, si ripete sottoporta. I tifosi del Bologna esultano per tre volte per gol di Rossettini, messi a segno contro Napoli, Genoa e Roma. Il Bologna chiude al quattordicesimo posto con Delio Rossi prima e Donadoni poi, ma Rossettini cambia aria.

TORO E GRIFO. Tre anni fa c’è il Torino. Mihajlovic costruisce la rosa centrale con Castan (in rilancio), Moretti, Bovo, Rossettini (garanzie) e la scommessa Ajeti. Fa coppia con Moretti scalzando Bovo, che del Toro era capitano. I due coprono bene le frequenti folate offensive di Barreca e De Silvestri, ma il nono posto toccato con un gioco offensivo non bastò alla riconferma. Il Genoa lo tessera per l’annata 2017/2018, c’è continuità con Juric, ma Ballardini lo accantona privilegiando il trio Spolli-Izzo-Zukanovic. I caps finali sono comunque 23 e il superamento del tetto dei 2000′ a stagione, consuetudine dal 2010/2011 al 2017/18, c’è.

STAGIONE PASSATA. Nella scorsa estate il Chievo lo preleva in prestito per assicurarsi un leader della retroguardia, ma l’ultimo posto esprime il fallimento dell’iniziale progetto di D’Anna e Di Carlo. Rossettini, ovviamente, comincia da perno ma si ferma a 21 apparizioni. Dopo lo 0-3 con la Roma del 17 febbraio scorso non gioca più. 21 presenze all’attivo. I clivensi chiudono il torneo con Barba, Bani, Cesar e Andreolli al centro. Rossettini finisce fuori dai radar e colleziona terza retrocessione in carriera dopo Siena e Cagliari.

OLD SCHOOL. Personaggio fuori dagli schemi calcistici in voga oggi, in un’intervista si è espresso così a favore del family day: “È fondamentale, non solo opportuno, che i figli abbiano una mamma e un papà. Non ho nulla contro le persone omosessuali, però sono nato da mamma e papà, non vedo altri modi di nascere. E non credo sia corretto equiparare la famiglia con una unione civile”. Per sua stessa ammissione, in ritiro preferisce “una partita a briscola in cinque” alla Playstation e il film preferito è “12” del regista russo Nikita Mikhailov: film drammatico del 2007. Si spera che la sua militanza nel Lecce abbia un canovaccio decisamente diverso.

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