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Tosca: le voci, la tattica e gli incroci con i nuovi

alin tosca

Nella serata di ieri, Sky Sport ha accostato il terzino Alin Tosca al Lecce, insidiato però dal Sassuolo. Analizziamo l’opzione e altri elementi che potrebbero giocare a favore dei salentini.

Un altro parametro zero nelle mire di Mauro Meluso. Alin Tosca, 27enne difensore, è da ieri libero dopo la scadenza del contratto con il Betis Siviglia. Il romeno, terzino sinistro a spiccate doti difensive, si disimpegna bene anche al centro della retroguardia.

Tosca, romeno, conosce già la Serie A. Il 31 gennaio 2018 un altro prestito dal Betis lo portò al Benevento. Con Roberto De Zerbi ha giocato da centrale di sinistra in una linea a 3 collezionando 13 presenze.

Curiosamente (o forse no) il nome di Tosca ha dei collegamenti con gli ultimi arrivati a Lecce Jevhen Shakhov e soprattutto Romario Benzar. L’ultima tappa della sua carriera è stata il PAOK Salonicco, ultimo club di Shakhov, dove però l’impiego è stato a singhiozzo, chiuso dal capitano Vieririnha. 16 caps tra Super League greca, Coppa Nazionale e Europa League per un totale di 1196′.

Con Benzar, oltre a essere ovviamente connazionale, ha diviso porzioni di campo con il Viitorul (2012-13 e 2013-14) ma non con la Steaua Bucarest. Benzar arrivò nell’agosto del 2017, mentre Tosca lasciò Bucarest per il Betis nel precedente gennaio. Con i rossoblù di Transilvania, però, Tosca ha giocato perlopiù da centrale difensivo. La duttilità lo ha portato a essere spesso un convocato della Nazionale romena di Cosmin Contra: l’ex sannita, scorrendo le partite, si è dimostrato un costante partner di Vlad Chiriches, altro centrale. Ultimamente, l’ex terzino del Milan lo ha posizionato sulla corsia mancina in alternativa a Bancu (Craiova) e Ganea (Atl. Bilbao)

La capillare descrizione tattica è necessaria per comprendere l’eventuale intensificarsi dell’interessamento. Tosca è presentato sì come terzino sinistro, suo ruolo principale dichiarato, ma le attitudini e il prezioso fatto di essere mancino lo hanno dirottato spesso, quasi sempre, al centro. Al momento, quindi, non sarebbe da interpretare come un doppione di Vera e Calderoni, sì terzini sinistri di ruolo ma dai tratti calcistici diversi.

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